Monte Tarino Come arrivare
Il punto di partenza più usati per questo tipo di itinerario è Camporotondo, frazione di Cappadocia, situata a 1460 m. di altezza s.l.m o Campo Staffi con tragitto in auto
Dislivello.
Tempo di salita.
Tempo di discesa.
Itinerario segnato.
Cartografia. 
560 mt
240 minuti 
200 minuti
non segnato
IGM 151 I NO (Vallepitra)
IGM 145 II SO (Tagliacozzo)

 Da Capistrello si percorre la strada che giunge al Valico Serra Sant’Antonio. Dal valico, sempre in auto, si arriva a Campo Staffi e, superate le ultime case della località sciistica, si può parcheggiare. Siamo nei pressi del Valico di Staffi (1791 m, non nominato sulla carta IGM) oltrepassato il quale si entra, con una comoda mulattiera e in lieve discesa, nella fitta faggeta di Monna della Forcina. Si percorre la mulattiera, sempre piacevole ed evidente, fino a raggiungere il Rifugio di Campo Ceraso posto ai margini dell’omonimo pianoro (1561 m, 0.30 h). Altro tragitto tutto a piedi è quello di partire da Camporotondo e percorrere la mulattiera fino al bivio con la S.S.ma Trinita e il ceppo di confine tra Abruzzo e Lazio. Qui girare a sinistra ed arrivare fino a Campo Caraso e da qui al Volubro di Campo Ceraso. Da qui con un con percorso in discesa si giunge in breve al Volubro di Campo Ceraso (1545 m). Qui si abbandona la mulattiera, che prosegue per Campo della Pietra e si prende, sulla sinistra, il sentiero che si inoltra di nuovo nella faggeta. Subito dopo il volubro, il sentiero, sempre ben marcato, attraversa numerose radure. Quando inizia a farsi meno evidente, giunge alla larga radura erbosa nei pressi del Valico di Monna Forcina (non nominata sulla carta IGM) oltre il quale c’è la Valle Forchitto (0.10 h/ 0.40 h). Senza abbassarsi di quota, si abbandona la traccia per la Valle Forchitto e si volta nettamente a destra. Dopo un primo tratto in leggera salita, si entra nella faggeta che ricopre il versante est del Monte Tarino. Intorno a quota 1700 m, si esce definitivamente dal bosco in corrispondenza di una larga spalla erbosa. Il percorso si fa via via più ripido e la cresta sempre più marcata fino alla rocciosa anticima est del Monte Tarino (1876 m, 0.45 h/1.25 h). Superata l’anticima, si ridiscende ad una selletta e si perviene alla cima risalendo la parte terminale della cresta ESE molto aerea e in alcuni punti alquanto esposta. La vetta, sormontata da una croce in ferro, offre un panorama a 360° su tutto il gruppo dei Monti Simbruini e sui vicini Cantari dove spicca la sagoma inconfondibile del Monte Viglio (1961 m, 0.25 h/ 1.50 h).

 

 


ultimo aggiornamento effettuato il 08/03/2019 ore 19.14