La disciplina freestyle è composta da tre specialità: gobbe, salto acrobatico ed acrobazie libere. Solo le prime due però fanno parte del programma olimpico. La gara di gobbe debutta ad Albertville nel 1992, mentre il salto acrobatico a Lillehammer nel 1994.
GOBBE
Nelle gare di gobbe gli atleti affrontano una discesa rettilinea coperta di dossi, che devono superare dagli atleti il più velocemente possibile. Sul tracciato di gara vi sono due trampolini di salto. Le curve e i salti devono essere collegati in modo naturale; le evoluzioni vengono classificate in base a 2 criteri:
- posizione degli sci (uniti, aperti, in avanti o di lato)
- rotazione orizzontale (da 360° a 720° )
La pendenza della pista varia tra i 26° e i 30°.
Punteggio: sette giudici valutano la prestazione degli atleti in base a 3 criteri: la qualità delle curve giudicata su un totale di 5 punti (traiettoria seguita, uso delle gobbe, elasticità e posizione del corpo), salti (difficoltà, distanza, esecuzione) valutati su un totale di 2,5 punti e la velocità (paragonata al tempo standard stabilito per un tracciato) valutata su 2,5 punti.
SALTO ACROBATICO
Gli sciatori utilizzano un trampolino per lanciarsi in aria ed eseguire salti acrobatici. La gara prevede le eliminatorie e successivamente la finale. In ogni manche l'atleta deve eseguire 2 tipi di salto. Gli sciatori presentano un programma di salti in cui vengono indicati i salti e i trampolini utilizzati.
Punteggio: il punteggio viene assegnato da 7 giudici. Cinque giudici assegnano un massimo di 2 punti al salto in aria, valutando lo stacco, la lunghezza e l'altezza del salto; 5 punti valutando la posizione del corpo, l'esecuzione del salto e l'accuratezza dell'esecuzione. Gli altri 2 giudici assegnano 3 punti per l'atterraggio, che verranno sottratti se l'atleta perde l'equilibrio. Il totale viene moltiplicato per un coefficiente di difficoltà per ottenere il punteggio finale. |
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