Il gallo in portantina
Un gallo aveva come domestici dei gatti e
si faceva portare tutto tronfio in portantina.
Una volpe, appena lo vide così fiero e superbo, gli
disse: - Guardati da costoro! Fai attenzione all'inganno!
Hanno l'aria, se li consideri bene, di portare una preda,
non un padrone.
Appena la compagnia dei gatti cominciò a sentire la fame,
sbranò il padrone e si divise le parti.
La volpe e il corvo
Messer corvo aveva trovato sul
davanzale della finestra un bel pezzo di formaggio: era
proprio la sua passione e volò sul ramo di un albero per
mangiarselo in santa pace. Ed ecco passare di là una
volpe furbacchiona, che al primo colpo d'occhio notò quel
magnifico formaggio giallo. Subito pensò come
rubarglielo.
"Salire sull'albero non posso" si disse la
volpe, "perché lui volerebbe via immediatamente, ed
io non ho le ali… Qui bisogna giocare d'astuzia!".
- Che belle penne nere hai! -
esclamò allora abbastanza forte per farsi sentire dal
corvo; - se la tua voce è bella come le tue penne, tu
certo sei il re degli uccelli! Fammela sentire, ti prego!
Quel vanitoso del Corvo, sentendosi lodare, non resistette
alla tentazione di far udire il suo brutto cra crà!, ma,
appena aprì il becco, il pezzo di formaggio gli cadde e
la volpe fu ben lesta ad afferrarlo e a scappare,
ridendosi di lui.
Il lupo e il cane
Un lupo magro e sfinito
incontra un cane ben pasciuto, con il
pelo folto e lucido. Si fermano, si salutano e il lupo
domanda:
- Come mai tu sei così grasso? Io sono
molto più forte di te, eppure, guardami: sto morendo di
fame e non mi reggo sulle zampe.
- Anche tu, amico mio, puoi ingrassare, se vieni con il
mio padrone. C'è solo da far la guardia di notte perché
non entrino in casa i ladri.
- Bene, ci sto. Sono stanco di prendere acqua e neve e di
affannarmi in cerca di cibo.
Mentre camminano, il lupo
si accorge che il cane ha un segno
intorno al collo.
Il topo e la rana
Il topo per
poter attraversare più facilmente un fiume,
chiese aiuto alla rana. La rana con un filo lega
ad una delle sue zampe di dietro uno dei piedi
anteriori del topo. Quando a nuoto furono
arrivati a mezzo del fiume, la rana, tradendo la
parola data, si tuffò sott'acqua e si trascinò
dietro il sorcio. Morto il sorcio venne a galla
e ondeggiava sui flutti. Il nibbio che volava
adocchiò la preda: strappò il topo e insieme
portò via la rana che era con esso legata. La
perfida, che col tradimento aveva attentato alla
vita dell'altro, trovò insieme la rovina anche
lei e fu distrutta.
Morale : Coloro che nuocciono ad altri
periscono (a loro volta).
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